Una notte più cupa delle altre, mentre sonnecchiava inquieto tra le uova, d'
fu accecato da qualcosa che biancheggiava
buio del bosco. Dapprima
che fosse il chiarore lunare. Ma no, era una macchia densa, che veniva avanti,
una di
nuvola biancastra. La nuvola si fermò ed egli, stropicciandosi gli ,
poté vedere ch si
di centinaia bianchi fantasmi, che brandivano lance e spade o lo fissavano con
occhiacci neri e cattivi.
Fantasmi? si domando
sbalordito. Si
da terra e nonostante la paura, si fece più vicino. No, erano gufi vestiti con lunghe tonache e armati
fino ai . Si
erano fermati a qualche
da lui, e ora sbuffavano e gufavano in tono minaccioso.
Il gufo più grosso, con un gran
piumato in testa, si fece avanti, alzò la spada luccicante e,
grido "Avanti, carica!", cominciò a correre trascinandosi dietro le
di gufi urlanti. Erano un vero esercito e stavano per avventarsi
povero lupo. Il quale si piazzò davanti a loro e chiese:
"Chi siete?"
"Siamo l'esercito dei
Bengufanti."
Il lupo
aveva sentito parlare più volte. Il popolo dei gufi benpensanti era molto noto,
anche
si dava un gran da fare a strombazzare sempre di
e di là la sua
su ogni cosa.
In quei giorni i gufi
avevano letto
giornali la notizia del lupo covante, e ne erano
scandalizzati. Ma come? un lupo che cova! Ma dove mai sta andando il mondo? Ma
dove sono i bei
andati, i buoni costumi, le buone maniere, le stagioni di una volta...
Quindi quella note si
erano armati ed erano andati contro il lupo. Il quale chiese loro:
"Ma perché siete armati?"
"
siamo un esercito. Come ben sai si dice l'esercito dei benpensanti."
Era vero, il lupo lo
bensapeva benissimo. Ciò nonostante chiese :
"Ma volete farmi la
guerra?"
"Nooo!"
"Ma figuratiii!"
"Neanche per oo!"
"E cosa siete venuti a
fare, ?"
chiese il lupo.
"A dirti il nostro
benpensiero di gufi benpensanti."
"E
sarebbe?"
"Sarebbe
un lupo non deve covare, mai!"
"Ah" fece il lupo,
"d'accordo."
"Allora
di covare?"
"No. Dicevo d'accordo,
prendo atto
vostro pensiero."
"Ma coverai lo ?"
"Coverò."
"Allora malpensi!"
"Malpenso."
"Volevamo dirti
questo: che tu malpensi
noi benpensiamo."
"D'accordo, me l'avete
detto."
"D'accordo, gliel'abbiamo
detto." dissero
loro i gufi. "Andiamo."
"Andiamo."
"Ciao."
"Ciao."
(da "E se covano i lupi" di Paola Mastrocola)
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